L'artista ha scelto una collina agricola in prossimità del parco per creare una serie di anelli che tracciano la storia del paesaggio toscano, dalla nascita alla contemporaneità. Al centro "la sacra foresta primordiale", testimoniata da una serie di piante agli esordi evolutivi della Toscana, contornata da rami rinvenuti nel bosco e fusi in bronzo, chiamati a svolgere il ruolo di "guardiani della foresta".
Il cerchio successivo è formato da una spessa siepe di alloro, introdotto in Italia ai tempi dell'antica Grecia dove veniva usato per incoronare gli eroi e i poeti. Tra il cerchio di rami e quello dell'alloro nasce spontaneamente il timo, thime in inglese, creando un gioco di parola con time, ovvero tempo. Attorno ad esso l'anello di galestro (testimonianza della zona vinicola produttiva del marchio "Chianti") estratto dallo stesso sottosuolo, destinato com'è noto a erodersi nel tempo per tornare nuovamente a confondersi con la terra. Infine il grande cerchio preesistente di ulivi, che è stato la fonte ispiratrice dell'artista. Tutto quanto riconferma l'uso agricolo della terra, concetto rinforzato dal cerchio successivo di grano, seminato ogni anno, che a luglio offre l'aura immagine che racchiude l'intera installazione.