L'artista ha scelto di lavorare nella torre di sinistra della fattoria dove la scala d'arrivo sale due piani intorno ad un'apertura rettangolare che un tempo fungeva da tramoggia per i cereali. In questo spazio marginale Mainolfi ha scelto la terracotta naturale per realizzare una figura biomorfa che, dallo specchio d'acqua in fondo, si erge oltre cinque metri. Colonna vivente la cui superficie è trattata da impronte che somigliano alla pelle di un rettile, è munita di antenne, con la bocca spalancata e l'aria minacciosa rivolta verso l'alto, protesa nel tentativo di uscire. Nelle pareti di fianco una quantità di piccole forme organiche in terracotta simili ad animaletti acquatici , segue la "serpe" con lo stesso proposito di fuga.