COLLEZIONE GORI

Richard Long

Richard Long (Bristol, 1945 – )

Quando arriva a Celle nel 1985, Richard Long inizia concentrandosi sul pavimento dell’ex-granaio della fattoria, uno spazio appena restaurato e vuoto tranne per il Wall Drawing #445 di Sol LeWitt che occupa la superficie di una parete laterale. Per creare il grande Anello sceglie una pietra locale, il verde di Prato, che lo porta a ricercare i sassi di piccole-medie dimensioni presso la cava dismessa della vicina località di Figline di Prato. Fin dall’inizio del suo soggiorno l’artista intende cogliere la doppia opportunità offerta dagli spazi della tenuta e occupare sia una stanza interna che un sito nel parco. Individua, dunque, anche una zona vicina alla Grande Voliera dove “incidere” la lieve impronta del suo Cerchio di erba.

Negli anni ’90, in vista di un restauro del solaio della fattoria, che avrebbe richiesto la rimozione delle moltissime pietre dell’Anello verde di Prato, all’artista si chiede l’eventuale riallestimento dell’opera. La risposta è negativa poiché le pietre potrebbero essere riposizionate liberamente per formare l’anello, quindi non esattamente conformi rispetto alla collocazione realizzata inizialmente dall’artista. Sarà trovata dunque un’alternativa che ha consentito il consolidamento del solaio.
«I lavori di Long pongono in evidenza la contraddizione esistente tra l’organizzazione della propria percezione del paesaggio, secondo un disegno preformulato, e la casualità rappresentata in questo caso dai sassi. Quella di Long è un’operazione che in qualche modo riecheggia le fasi fondamentali dell’agricoltura, che prevede da una parte un ordine procedurale prestabilito e dall’altro una buona dose di casualità». Robert Hobbs in Arte Ambientale, Umberto Allemandi & C., 1993, p.54.